Il Centro Regionale Autismo
Adulti chiude!
E’ il grido di allarme che le
famiglie con un figlio autistico lanciano, considerando che all’uscita dal
percorso scolastico i loro figli rischiano, in questa Regione, di trovare nuovamente
il nulla.
Il Centro Regionale Autismo
Adulti è prossimo alla chiusura definitiva.
Chiude, dopo tre anni di
formazione e di esperienze positive con le famiglie e con i Servizi sanitari e
sociali, che ne hanno fatto il punto di riferimento regionale e nazionale per
gli interventi in età adulta: il 31 agosto scade il contratto della psichiatra,
l’unica figura medica attualmente presente nell’equipe, alla quale viene negato il rinnovo, nascondendosi dietro a
ostacoli burocratici.
Inoltre, da un anno una delle due
psicologhe assegnate al Centro è in maternità, non è stata sostituita e il suo
contratto scade a fine luglio.
Di fatto rimangono solamente una
psicologa per alcuni mesi e l’assistente sociale sino a febbraio, poi il buio: il
Centro Regionale Autismo Adulti esiste solo sulla carta ( D.G.R. Marche n.993 del 04/09/2017 ) e
gli operatori, dopo 3 anni di contratto a tempo determinato e nonostante
abbiano acquisito i criteri per la stabilizzazione, vengono mandati a casa.
Così tutte le energie e i soldi spesi per la formazione, l’esperienza maturata
in un lavoro così delicato, elementi indispensabili per un intervento qualificato in tema di
autismo, si buttano nel cestino, fregandosene di tutti i proclami che mirano a
garantire la continuità del servizio e salvaguardare le competenze acquisite
nell’interesse della salute dei nostri figli.
Ma anche gli altri servizi che ci
dovrebbero dare risposte sono in grandissima difficoltà:
- Le UMEA di AV non hanno personale dedicato, i
pensionamenti non vengono rimpiazzati, così il servizio territoriale competente
per la disabilità adulta, non è nelle condizioni di prendere in carico i nostri
figli
I I Centri diurni, in molte parti della Regione
non sono ancora riaperti e non sappiamo quando riapriranno. Non solo: per la
riapertura di qualche servizio si segnalano illegittime richieste da parte dell’ente gestore affinché le famiglie
sottoscrivano una liberatoria in cui si esonerano gestore e i Comune da ogni
forma di responsabilità e si rinuncia pregiudizialmente a
intraprendere qualunque azione di tutela legale dei propri congiunti, nonostante la Regione si sia dichiarata del
tutto estranea da richiesta di questo tipo.
- Il sollievo residenziale temporaneo, così
necessario dopo questo lungo periodo in cui noi famiglie, da sole, abbiamo
avuto il totale carico dei nostri figli, non
ci viene concesso;
- L’Azzeruolo, unica comunità residenziale della
Regione per persone autistiche, è in grande difficoltà: oggi accoglie solo 4
ragazzi sui 9 posti disponibili, non accetta più altri ospiti e, in conseguenza
del COVID, da 4 mesi le persone autistiche che ci vivono non possono tornare a
casa e vedono i genitori soltanto sporadicamente in sede, in condizioni del
tutto innaturali e controproducenti, soprattutto nel caso dell’autismo. Questa segregazione
non è più accettabile, dal momento che per il resto del paese la situazione è
profondamente cambiata, ma, nonostante numerosi accorati appelli, non è ancora
permesso di riabbracciarli e trascorrere con loro alcuni giorni,
riprendendo una consuetudine affettivamente e socialmente molto importante per
le persone autistiche.
Se va
avanti così, quando li riavremo a casa?
Sono molti gli interventi che possono essere attivati al
fine di rispettare i Livelli Essenziali di Assistenza: ma è fondamentale
individuare di volta in volta chi ha il potere e la responsabilità di decidere
e di agire.
Assistiamo invece a una giostra delle responsabilità: la
Regione (Servizio Servizi Sociali e Servizio Salute) scaricano sull’ASUR la
competenza e l’onere delle decisioni attuative, l’ASUR sulle singole Aree
Vaste; le Aree Vaste si trincerano dietro atti amministrativi (delibere,
determine) che piovono dall’alto senza le necessarie coperture finanziarie e
quindi rimandano la responsabilità delle mancate risposte all’ASUR e alla
Regione … e poi si ricomincia dall’inizio senza venirne mai a capo!
Non è poi così difficile sedersi
attorno a un tavolo e decidere, ognuno per le proprie competenze, chi deve fare
cosa per organizzare l’insieme degli interventi. Né si può continuare a
nascondersi dietro le delibere e i cavilli burocratici senza tenere in conto la
sofferenza di noi familiari e dei nostri figli.
Chiediamo atti concreti:
- il rinnovo immediato dei contratti
degli operatori del Centro Regionale Autismo Adulti;
- la definizione della dotazione
organica del Centro adulti e un programma di stabilizzazione del personale precario avente diritto;
- una seria politica di
stabilizzazione del personale UMEA
- la convocazione urgente del Coordinamento Regionale per i Disturbi dello Spettro Autistico, previsto
dalla L.R. n. 25/14 e solo recentemente costituito, per una riflessione attenta
di ciò che è stato fatto e di ciò che è indispensabile predisporre immediatamente,
nel rispetto dei Livelli Essenziali di Assistenza. In questa sede si
affronteranno i problemi attuali e futuri dei Servizi rivolti alla disabilità
adulta, prospettando soprattutto indifferibili soluzioni concrete. L’emergenza
Covid ha penalizzato le persone più fragili e i loro caregiver: noi e i nostri
figli non possiamo permetterci di adeguarci ai tempi biblici della politica!
Uniti per l’Autismo Marche
(Anffas, Angsa, La Mano Tesa,
Omphalos, Ragazzi Oltre, Un Passo Avanti)
(e mail unitiperlautismo.marche@gmail.com
)
16.7.2020
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