Atto n. 3-01525 (in Commissione)
Pubblicato il 18 dicembre 2014, nella seduta n. 367
PADUA, CANTINI, CIRINNA’, CUCCA, D’ADDA, FERRARA Elena, LAI, LO GIUDICE,MATTESINI, MINEO, MOSCARDELLI, SCALIA, SOLLO, TURANO, VALDINOSI, BIGNAMI,MASTRANGELI, ROMANO, SERRA-
Al Ministro della salute. –
Premesso che l’autismo, come definito dalle linee guida
nazionali e internazionali, è una sindrome comportamentale causata da un
disordine dello sviluppo biologicamente determinato, con esordio nei primi 3
anni di vita e si configura come una disabilità permanente che accompagna il soggetto
nel suo ciclo vitale; si esprime in modo variabile e si caratterizza per un
funzionamento mentale atipico tale da richiedere interventi terapeutici e
socio-assistenziali particolarmente dedicati; rilevato che:
già notizie di cronaca del 16 luglio 2014 hanno riferito di
maltrattamenti a bambini autistici presso il centro socio educativo
riabilitativo (CSER) “Casa di Alice” di Grottammare (Ascoli Piceno), centro
istituito nell’anno 1997, in base alle disposizioni della legge regionale 4
giugno 1996, n. 18, recante “Promozione e coordinamento delle politiche di
intervento in favore delle persone handicappate”, quale “centro semi
residenziale per disabili in rete tra i Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale
21 e la locale Area Vasta n. 5″; detta vicenda, che ha portato all’arresto di 5
operatori del centro di assistenza, è stata oggetto di un’inchiesta da parte
della Procura di Fermo e dei carabinieri di San Benedetto del Tronto;
un altro episodio di maltrattamenti su persone con disturbi
dello spettro autistico (DSA) è stato riportato su organi di stampa il 21
novembre; in particolare il riferimento è ad un articolo apparso sul sito web del
“Corriere della Sera” (edizione di Bergamo), a firma della giornalista Elvira
Serra; in particolare, l’articolo denunciava abusi compiuti nel 2012 su un
“ragazzino autistico legato 14 ore al giorno per cinque mesi” nel Reparto B del
Servizio psichiatrico di diagnosi e cura dell’ospedale di Alzano Lombardo
(Bergamo), una sezione del dipartimento di salute mentale dell’azienda
ospedaliera “Bolognini” di Seriate (Bergamo); nell’articolo si legge che: “contro i metodi di assistenza
riservati al ragazzino, lo psichiatra Gavino Maieli, che prestava e presta
tuttora servizio in quella struttura, ha presentato una denuncia alla Procura
di Bergamo” e che “nel resoconto ufficiale fornito dall’azienda ospedaliera
sulle contenzioni documentate durante il 2012, emerge che quell’anno sono stati
legati 34 pazienti per un totale di 3.872 ore: di queste, quasi il 57 per
cento, cioè 2.192 ore, sono state inferte al ragazzino autistico, con una media
di circa quattordici ore al giorno.
Nella denuncia si contesta anche il fatto
che la madre del sedicenne non sempre veniva informata sul trattamento
riservato al figlio. In particolare, il 3 agosto 2012 nella cartella clinica
venne data l’indicazione di contenere il ragazzino ai quattro arti durante la
notte «in via sperimentale» per fare uno «svezzamento» con il permesso e
l’autorizzazione della mamma, che sarebbe dovuta essere allontanata dopo che il
paziente si fosse addormentato. Questo sarebbe dovuto servire per interrompere
il legame simbiotico tra madre e figlio. Eppure la donna, non soltanto non era
stata consultata, ma non aveva autorizzato un simile trattamento”; inoltre, il
ragazzo autistico sarebbe stato “costretto e lasciato solo chiuso a chiave
dentro la sua stanza” la notte del 6 agosto e spesse volte, dal 27 marzo al 22
agosto di quell’anno, “sottoposto a «contenzione notturna» con una fascia
addominale e cavigliere per «prevenire» eventuali atti aggressivi verso di sé o
verso gli altri”; sempre in merito a tale vicenda, il 22 novembre 2014, in un
articolo di Giuliana Ubbiali, nel sito web del “Corriere della Sera”, si legge che l’azienda
ospedaliera Bolognini di Seriate ha ritenuto doveroso segnalare che “allo stato
degli atti non emerga criticità alcuna nella condotta terapeutica dei sanitari
che hanno avuto in cura il paziente”;
in un precedente articolo del 15 novembre, apparso ancora sul
sito web del
“Corriere della Sera” e firmato da Luigi Tortora, avente come oggetto lo stato
disumano del trattamento di pazienti autistici e con sindrome di Down nel
centro per bambini disabili greco di Lechaina, si legge che “a causa della
crisi economica che da tempo affligge la Grecia, il Paese non ha i soldi per
aumentare il personale e le sei operatrici (due per ogni piano) che lavorano
nel centro sono costrette a chiudere i bambini nelle celle di legno per
controllarli ed evitare che si facciano male” e che, secondo l’Ombudsman greco,
nel centro vi siano “condizioni di vita degradanti, la privazione di cure e di
sostegno, l’uso di farmaci sedativi, bambini legati, l’uso di gabbie-letti in
legno per i ragazzini con difficoltà di apprendimento, la sorveglianza
elettronica”, ovvero “una violazione dei diritti umani”;
infine, da un articolo di Laura Milano apparso qualche giorno fa
sul sito del “Corriere delle Alpi” si apprende che a Feltre (Belluno), un
bambino di 8 anni sarebbe stato allontanato dalla lezione di catechismo in
quanto la sua forma di autismo lo rende “iperattivo, non riesce a star seduto a
lungo, nonostante i richiami della mamma che gli è vicina e gli fa da compagna
di banco”;
considerato che:
la linea guida n. 21, “Trattamento dei disturbi dello spettro
autistico nei bambini e adolescenti”, emanata dall’Istituto superiore di Sanità
nell’ottobre 2011, nell’analizzare gli interventi terapeutici utilizzati per la
fascia di età bambini-adolescenti, indica fra gli interventi più efficaci
quelli basati su un approccio educativo-comportamentale; tuttavia, gran parte
delle strutture pubbliche e convenzionate non garantiscono un intervento di
questo tipo;
bisogna assicurare che le persone autistiche, di ogni età,
trovino adeguate cure all’interno di strutture socio-sanitarie attrezzate, al
pari delle loro famiglie che devono essere sollevate da un carico psicologico e
fisico spesso molto oneroso;
è assolutamente inaccettabile che all’interno di strutture
autorizzate all’accoglienza o in strutture pubbliche per l’assistenza sanitaria
si perpetrino episodi di violenza e maltrattamenti nei confronti di soggetti
affetti da patologie come quella dell’autismo; infatti, dati i particolari
momenti di sofferenza che possono vivere tali persone in determinati momenti
della propria vita, è indispensabile che in tali strutture il personale sia
adeguatamente formato e pronto a gestire situazioni di emergenza o
particolarmente gravi;
non va peraltro sottovalutata la necessità di mantenere alta
l’attenzione sui problemi relativi ai disturbi dello spettro autistico sia
accelerando l’approvazione di strumenti legislativi in materia sia supportando
ogni possibile iniziativa, a livello statale e territoriale, in favore delle
persone affette da questa grave patologia;
sarebbe anche auspicabile un maggiore coinvolgimento
nell’attività di monitoraggio nei centri di cura di famiglie e rappresentanti
degli enti locali, onde evitare il più possibile il reiterarsi di analoghi ed
incresciosi episodi di coercizione e inciviltà nei confronti di persone che
soffrono;
onsiderato, inoltre, che:
il disegno di legge n. 344 e abbinati, testo unificato in
materia di autismo adottato dalla 12ª Commissione permanente (Igiene e sanità)
del Senato della Repubblica per i disegni di legge n. 344, 359, 1009, 1073, sta
per giungere ad approvazione e nella seduta del 2 dicembre 2014 della suddetta
commissione è stata fatta formalmente richiesta alla Presidenza del Senato
della sede deliberante;
nonostante il clamore e l’indignazione suscitati sul momento e
al netto dell’impegno di diretti interessati o di parte della società civile
particolarmente sensibile, si rischia che accadimenti del genere vengano
dimenticati troppo celermente o che non si prendano adeguate contromisure,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti e
se essi corrispondano al vero;
se ritenga che il trattamento riservato ai pazienti con disturbo
dello spettro autistico nell’ospedale di Alzano Lombardo sia coerente con
quanto stabilito dalla linea guida n. 21 dell’Istituto superiore di Sanità;
se risulti che il reparto B del servizio psichiatrico di
diagnosi e cura del suddetto ospedale sia adeguatamente fornito, in termini di
personale e mezzi a disposizione, per affrontare, nel modo migliore, le
eventuali problematiche connesse al trattamento di soggetti con disturbi dello
spettro autistico;
se non valuti opportuno predisporre adeguate misure per il
monitoraggio dei servizi svolti nella presa in carico e nella cura delle
persone con DSA, al fine di prevenire il ripetersi di episodi di violenza;
se non ritenga altresì opportuno promuovere specifiche campagne
mediatiche volte a sensibilizzare la pubblica opinione sul trattamento delle
persone con disturbi dello spettro autistico.
http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/showText?tipodoc=Sindisp&leg=17&id=823868