In un Centro diurno di 18 persone lo standard
sarà di 92 minuti per ogni utente. Se già risulta sottostimata la tariffa di 62
euro (sui 70 Cd attivi) ipotizzando circa 40 euro per gli “eccedenti”, la tariffa
media scenderà a poco più di 52 euro.
Contemporaneamente per circa 300 posti di centro diurno (ex art. 26), si aumentano le tariffe del 10% (91,42 e 118,50) e si continua a non stabilire lo standard di personale.
Da una parte è palesemente illegittimo -
con persone aventi identici bisogni – fissare amministrativamente la “quota
piena” solo per un massimo di 10 utenti. Dall’altra, inspiegabile, la firma
delle cooperative (che gestiscono la gran parte di questi servizi) e del tutto
autolesionista (se verrà apportata), quella di ANCI a nome dei Comuni, titolari
della quasi totalità di questi servizi.
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